Pietranico e le Terre di Casauria. Un fazzoletto di territorio tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello della Maiella. Colline aspre, montagne rocciose, calanchi. E campi di grano, uliveti, borghi perduti, antiche abbazie. Poco distante, il mare.
Terra dai mille volti, selvaggia e remota. Dove l'impronta dell'uomo è quasi invisibile.
Immersi negli elementi della Natura e nella natura degli Elementi. Un paesaggio che mette in risonanza con l'anima.
Il volteggio delle poiane, la danza del vento nel grano. Impronte di cinghiali, lupi e caprioli. Argilla e calcare, trifogli e rovo selvatico. In ogni cosa è il senso del luogo.
Qui le possibilità di riscoprire un rapporto profondo con la Natura sono infinite: passeggiate e trekking, sentieri ciclabili, percorsi ippici, escursioni in montagna, visite a parchi, laghi e riserve naturali.
La vocazione qualitativa delle vigne locali è narrata già nelle cronache monastiche medievali, legate all'attività della vicina Abbazia di San Clemente a Casauria.
Le uve raccolte a Pietranico venivano pigiate nei palmenti in pietra, dislocati strategicamente in prossimità dei principali vigneti, soprattutto nella zona denominata per l'appunto "Contrada Vasca", dove oggi sorge Caprera. Il mosto così ottenuto era trasportato verso i paesi vicini, per essere vinificato nelle cantine locali o spedito per via ferroviaria verso altre parti d'Italia.
Oltre ai percorsi naturalistici, il nostro territorio offre innumerevoli opportunità di scoperta per chi ama l'arte e la storia.
Eccone alcune: l'Oratorio di Santa Maria della Croce, capolavoro seicentesco dell'arte barocca, dichiarato "bene di notevole interesse storico ed artistico nazionale"; l'Abbazia di San Clemente a Casauria, la cui prima edificazione risale al 900; il Santuario Italico-Romano del Monte La Queglia, risalente al V secolo a.C.; l'Oratorio Francescano di S. Maria delle Grazie ad Alanno.